Lo studio congiunto del Deutsches Jungendinstitut e del Robert Koch Institut si focalizza sull’impatto della pandemia sui servizi di custodia complementare alla famiglia e il ruolo dei bambini piccoli nella diffusione del Coronavirus. Pertanto, sulla base si modelli statistici, sono state identificate le caratteristiche associate ad una maggiore incidenza di infezioni da Corona.
Lo studio mostra che due variabili in particolare hanno una correlazione con l’incidenza dell’infezione negli asili nido: da un lato, il contesto socioeconomico dei bambini e, dall’altro, le restrizioni di contatto negli asili stessi. Ad esempio, è emerso che nelle strutture il rischio di infezione per i bambini e per chi li assiste aumenta quando la percentuale di bambini provenienti da un contesto socioeconomico svantaggiato è maggiore.
Contrariamente allo stato socio-economico, le restrizioni di contatto riducono il rischio di infezione. Nel periodo di osservazione da settembre 2020 a giugno 2021, è stato riscontrato che le misure di limitazione dei contatti, come la rigorosa separazione dei gruppi di bambini e l'assegnazione fissa di educatori ai gruppi di bambini, riducono il rischio di infezione.
Poiché i bambini provenienti da famiglie socio-economicamente deboli beneficiano in modo particolare delle offerte di sostegno precoce, ma allo stesso tempo hanno un rischio maggiore di infezione, occorre prestare attenzione alle misure volte a ridurre i contatti all'interno delle strutture, anche per evitare “chiusure”. In particolare nei quartieri socialmente svantaggiati, il gruppo di ricerca raccomanda di mantenere la separazione dei gruppi di bambini e di concedere al personale un accesso prioritario alla vaccinazione (e relativo richiamo).
Ulteriori informazioni
Deutsches Jugendinstitut und Robert Koch-Institut. Corona-Kita-Studie.
Neuberger, F., Grgic, M., Diefenbacher, S., Spensberger, F., Lehfeld, A., Buchholz, U., Haas, W., Kalicki, B. et Kuger, S. (2021). COVID-19 infections in day care centres in Germany: Social and organisational determinants of infections in children and staff in the second and third wave of the pandemic.
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