Il Rapporto sul sistema educativo 2023, pubblicato dal Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca, presenta i dati attuali, provenienti dalla statistica, dalla ricerca e dall’amministrazione, sull’intero sistema educativo a tutti i livelli formativi. Il rapporto fornisce informazioni su numerosi aspetti di rilievo del sistema educativo svizzero, è strutturato in base ai livelli di istruzione – dalla scuola dell’obbligo alla formazione continua – e presta particolare attenzione ai criteri di efficienza, efficacia e pari opportunità.
Il rapporto identifica i fattori che hanno un’influenza diretta o indiretta sul sistema educativo. Questi includono fattori demografici ed economici, nonché fattori che influenzano il comportamento e le esperienze di bambini e ragazzi al di fuori della scuola (ad esempio, la salute fisica e mentale, l’influenza della violenza domestica o l’utilizzo dei mezzi digitali). Essi permettono di farsi un’idea del contesto in cui vivono i bambini e i ragazzi in età scolastica e dei bisogni e delle esigenze a cui il sistema educativo deve fare riferimento.
Il rapporto sottolinea anche l’importanza del sostegno alla prima infanzia per le opportunità educative dei bambini. Il sostegno alla prima infanzia è finalizzato ad accompagnare il processo di apprendimento dalla nascita fino all’ingresso nel livello primario - nella maggior parte dei cantoni, il periodo compreso tra la nascita e i quattro anni di età del bambino. Oltre ai normali servizi di sostegno alla prima infanzia per i bambini e le loro famiglie (ad esempio gruppi di gioco, strutture di custodia diurne e famiglie diurne), esistono anche offerte di sostegno di tipo particolare, rivolte alle famiglie con bambini che necessitano di un supporto specifico per rafforzare le loro competenze (ad esempio, un sostegno linguistico).
I servizi di custodia complementari alla famiglia sono un importante prerequisito per conciliare la vita lavorativa e familiare e per sostenere lo sviluppo dei bambini. Possono anche rappresentare un importante strumento per le pari opportunità nell’istruzione. Non c’è dubbio, tuttavia, che la qualità dell’accoglienza sia determinante ai fini dell’efficacia e che a beneficiarne maggiormente siano i bambini provenienti da famiglie con un livello di istruzione più basso. Ad esempio, uno studio sull’aumento del numero di posti di custodia mostra che, sebbene questi non abbiano alcun effetto sulla stabilità del percorso formativo dei bambini svizzeri del primo ciclo del livello primario, per i bambini con un background migratorio è stato dimostrato che frequentare una struttura di custodia diurna riduce fino a sette punti percentuali la probabilità di ripetere un anno scolastico.
Il grado di copertura di posti di custodia in Svizzera è ancora molto basso e varia notevolmente da un cantone all’altro. La Conferenza delle direttrici e dei direttori cantonali della pubblica educazione e la Conferenza delle direttrici e dei direttori cantonali delle opere sociali stanno cercando di ampliare la loro collaborazione per migliorare l’offerta di servizi di custodia complementari alla famiglia.
Oltre ai servizi di custodia per l’età prescolare, cresce anche la necessità di servizi di custodia per i bambini in età scolare. I cantoni sono tenuti a predisporre servizi di custodia in cosiddette strutture diurne durante la scuola dell’obbligo che tengano conto delle esigenze delle famiglie, tra cui moduli a scelta libera che vanno ad integrare la custodia prima e dopo l’orario scolastico o nei pomeriggi liberi. Ciò include anche la sorveglianza durante la pausa pranzo. Negli ultimi anni si sono anche moltiplicati, soprattutto nelle città, i progetti per la realizzazione di strutture diurne con accoglienza extrascolastica o scuole a tempo pieno con moduli di custodia obbligatoria.
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